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sabato 30 maggio 2015

PENSIONI: INPS IL COMPARTO DIFESA SICUREZZA SOCCORSO PUBBLICO PERCEPISCE IL DOPPIO DEI CONTRIBUTI VERSATI

Un dossier dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale sul personale dipendente del comparto Difesa e soccorso pubblico ha evidenziato, grazie all'operazione trasparenza voluto dal presidente dell'Istituto Tito Boeri che nove dipendenti su dieci, ex poliziotti, vigili, finanzieri, forestali, prefetti e militari percepiscono vitalizi di importo doppio dei contributi effettivamente versati, rilevando inoltre che questi dipendenti raggiungono i requisiti al pensionamento a 57 anni tre mesi con 35 anni di contribuzione e coloro che al 31 dicembre 2011 avevano raggiunto la massima anzianità di contributi versati vigente possono lasciare il servizio a 53 anni e tre mesi; il nocciolo della questione riguarda ben 536 mila iscritti alla Cassa trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato e cioè: corpi di polizia, forze armate , carriere prefettizie e vigili del fuoco.

Ma non solo, i dipendenti del comparto sicurezza, in rapporto alle mansioni competenti e svolte, hanno diritto a maggiorazioni che favoriscono di entrare in pensionamento più rapidamente, esempio pratico: per chi presta servizio al confine, in volo o esplica 'impieghi operativi'; dal 1° gennaio 1998 l'accredito di queste maggiorazioni è stato comunque delineato con una limitazione a un massimo totale di cinque anni.

Andiamo ancora oltre: al personale militare comprese le Fiamme Gialle spetta un privilegio e cioè la 'pensione ausiliaria' che in sostanza favorisce il passaggio dal servizio attivo alla pensione ma con la possibilità di essere richiami in servizio per un periodo di 5 anni massimo qualora ci fosse la necessità di difesa e chi ha scelto questa opzione ha diritto in aggiunta al normale vitalizio anche a una indennità pari al 50% della differenza tra trattamento di quiescenza e lo stipendio che 'al pari grado in servizio, dello stesso ruolo e con anzianità di servizio corrispondente, a quella posseduta dal militare all’atto del collocamento in ausiliaria', da sottolineare il fatto che chi ha aderito a questa occasione entro il 31 dicembre 2014 si è visto aumentare la percentuale al 70% dell'indennità stabilita e questo non finisce qui: terminando il periodo la pensione verrà poi calcolata considerando come retribuzione anche quanto si è percepito come ausiliaria e di conseguenza il vitalizio pensionistico sarà ulteriormente gonfiato, alla faccia di chi ha una pensione inferiore anche a 500 euro mensili e che fa i salto mortali per arrivare a fine mese, con la scusa sempre valida per lo Stato italiano delle mancate risorse finanziarie per agevolare i pensionati minimi.

DISPARITA' MACROSCOPICHE FRA PENSIONI
PENSIONI PER NORMALI MORTALI
In ultima analisi da questo studio dell'Inps appare evidente una deficienza di trasparenza in quanto viene spiegato come la cassa sia gestita in modo unitario, senza una contabilità separata per categorie di pensioni iscritti, di conseguenza 'Pertanto, non è possibile esporre alcun dato sulla situazione economica e patrimoniale del solo comparto Difesa, Sicurezza soccorso pubblico', quindi non ci è dato di sapere se questa gestione presenti un disavanzo come nel caso dei Fondi riservati ai ferrovieri e ai dipendenti delle aziende dell'energia elettrica e anche dipendenti delle aziende telefoniche.

Questo è proprio il Paese delle sorprese, sorprese amare nel vedere la diseguaglianza macroscopica tra pensioni e pensioni, una ingiustizia sociale che continua a serpeggiare malevola fra i cittadini italiani che vorrebbero un po più di uguaglianza e meno disparità abissale di emolumenti pensionistici.

Fonte: IlFattoQuotidiano

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